Dobbiamo ammetterlo: parlare di New York è meno banale di quanto possa sembrare. Lo è perché di Ny si è visto e scritto tanto e perché chiunque, in un modo o nell’altro, conosce o crede di conoscere questa meravigliosa città.
Ecco, crede di conoscere. Un po’ lo credevamo anche noi prima di organizzare il nostro tour negli Stati Uniti; iniziando poi a leggere le guide ufficiali e a girovagare sul web, ci siamo rese conto che sapevamo ben poco sul suo conto.
Per questo motivo vi vogliamo spiegare alcuni concetti base che vi saranno utili per capirne il funzionamento e per organizzarvi al meglio in un viaggio futuro; non da meno, vi vogliamo raccontare il nostro personale tour nella Grande Mela nell’arco di circa cinque giorni.
Partiamo da un concetto base: New York è detta anche The Five Boroughs. Perché? Molto semplice: è suddivisa, amministrativamente e socio-economicamente, in cinque distretti. I borough in questione sono Manhattan, Brooklyn, Queens, The Bronx e Staten Island.
La maggior parte delle cose note che conosciamo e dei grattacieli più alti ed importanti si trovano nel distretto di Manhattan, dove noi siamo rimaste poco meno di una settimana.
Dire “voglio andare a New York” resta un concetto generico. Volete restare a Manhattan? Spostarvi anche a Brooklyn o nel Queens? Volete scoprire la parte più inconsueta del Bronx o farvi traghettare a State Island? Il viaggio va organizzato partendo dai vostri più cari desideri perché, si sa, una settimana è un arco di tempo limitatissimo e le cose da vedere sono pressoché… infinite.
Samantha Claudia
Parliamo dunque di Manhattan. Ecco, se state pensando di essere finalmente sfuggiti a concetti base o suddivisioni, vi sbagliate!, ma promettiamo di non annoiarvi.
Sono informazioni semplici ed utili che hanno fatto comodo anche a noi quando abbiamo iniziato a fantasticare sui luoghi da visitare. Sì, perché i quartieri sono diversi e diverse sono soprattutto le fasce di prezzo (provate a guardare i costi degli hotel nell’Upper East Side e poi ne riparliamo).
Manhattan è suddivisa, amministrativamente parlando, in dodici circoscrizioni; vi vogliamo però elencare i principali quartieri che compongono il distretto più famoso in ordine di apparizione in questo articolo:
– Union Square, Flatiron District e Gramercy;
– Upper East Side;
– Upper West Side e Central Park;
– Harlem e Upper Manhattan;
– West Village, Chelsea e il Meatpacking District;
– East Village e Lower East Side;
– SoHo e Chinatown;
– Lower Manhattan e il Financial District;
– Midtown.
Il nostro hotel, il Pennsylvania, si trovava nel caotico centro di Midtown a pochi passi da Times Square. La sua centralità è stata un punto di forza ma, al tempo stesso, un aspetto piuttosto negativo. Uscire al mattino implicava una notevole dose di energia. Si veniva costantemente trascinate da un indescrivibile flusso di persone: gente comune, turisti, senzatetto, lavoratori in giacca e cravatta, venditori di qualsiasi genere di servizio che cercavano di convincerti in tutti i modi a prenotare un taxi.
E proprio a Midtown ci siamo fermate la prima sera, stanchissime dopo il rientro in auto da Sandwich, per una veloce e squisita cena coreana.
Union Square, Flatiron District e Gramercy

Non si può restare indifferenti quando si arriva al cospetto del maestoso Flatiron Building. L’edificio, costruito nel 1902 e il più alto al mondo fino al 1909, ha una particolare forma triangolare che gli ha conferito nel tempo il nome di ferro da stiro (flatiron, appunto).
Quella mattina, sul marciapiede accanto all’edificio, era allestito un set cinematografico: si stava girando uno spot pubblicitario di un’acqua vitaminica con protagonisti dei simpatici cani imbellettati!
Nel Flatiron District si trova anche il Madison Square Park, dove ci siamo sedute per qualche minuto all’ombra di un albero (a New York, in quei giorni, c’erano 35 gradi!).
Il parco in questione è un ottimo punto panoramico; da qui, infatti, si possono ammirare più edifici contemporaneamente: il Flatiron Building, la Metropolitan Life Tower e il New York Life Insurance, sulla cui sommità spicca una guglia dorata.

Prima di dirigerci verso Union Square siamo passate accanto al meraviglioso Gramercy Park, il cui accesso è consentito però solo agli abitanti della zona.
Union Square, si diceva. La zona è vivace e variopinta e viene attraversata quotidianamente da persone più che mai diverse fra loro; così come a Midtown vi si possono trovare turisti, gente comune a passeggio, ragazzi con lo skateboard, manager indaffarati nell’ora di pausa pranzo o all’uscita dall’ufficio.
Noi ci siamo arrivate proprio all’ora di pranzo e ci siamo fermate a mangiare al Dos Toros Taqueria; la coda alle casse si faceva sentire ma il personale davvero efficiente ci ha servito delle bontà messicane in pochissimo tempo.

Un paio di chicche sulla zona.
La prima, una delle cose più curiose che abbiamo visto a New York, è il Metronome, un orologio digitale a lato Sud Est della piazza che segna le ore in modo decisamente… enigmatico (ve lo lasciamo scoprire!).
La seconda riguarda il Decker Building al numero 33 di Union Sq. West, al cui sesto piano Andy Warhol (noto esponente della pop art) trasferì la sua Factory. Fu sempre qui che, nel 1968, la scrittrice Valerie Solanas gli esplose contro tre colpi di pistola ferendolo gravemente e cambiando per sempre il corso della sua vita.
Alla sera, tornando verso il Pennsylvania Hotel, ci siamo fermate a cenare al ristorante giapponese Umi Sushi, nella parte Est di Midtown. Ve lo segnaliamo perché il sushi era molto buono e il locale vantava un’atmosfera particolarmente accogliente, con tavoli in legno e quadri raffiguranti libri di Murakami. Un tocco di classe.
Upper East Side
Amiamo prendere la metro, troviamo che sia il mezzo di trasporto che più di tutti sbrogli le matasse: ti mette al riparo da giornate piovose e in poco tempo ti fa arrivare dove vuoi.
Noi però, condizioni climatiche e di tempo permettendo, preferiamo girare le città a piedi; maciniamo una quantità indescrivibile di chilometri ogni giorno e troviamo sia il modo più consono per capire il carattere di una città, percepirne le diverse atmosfere e legarsi indissolubilmente alle sue strade.

In circa un’oretta di camminata si arriva nell’Upper East Side partendo da Midtown. Nonostante la distanza sia poca, si percepisce in modo netto l’allontanamento dal fulcro caotico di New York e il raffinato temperamento di questa zona.
Sì, perché l’Upper East Side è il quartiere più chic di Manhattan dove si trovano negozi d’alta moda, musei prestigiosi, eleganti caffè e residenze d’epoca.
Due sono i musei fra i più conosciuti al mondo e che si trovano proprio qui: il Guggenheim Museum e il Metropolitan Museum of Art (MET).
Siamo riuscite, per meri motivi di lancette, ad entrare solamente nel primo, il Guggenheim; ci siamo ristorate dalla calura estiva nel suo enorme spazio interno, ammirando il sublime progetto architettonico di Frank Lloyd Wright (la famosa ‘ziggurat capovolta‘).
Tiffany & Co. Appartamento di Holly Golightly
Avevamo un desiderio particolare legato a questa zona: visitare i luoghi cult del celebre Breakfast at Tiffany’s, il film newyorkese per eccellenza che rese Audrey Hepburn un’indimenticabile icona di stile. Ci siamo fermate alla vetrina della maestosa gioielleria, così come Audrey fa all’inizio del film quando gusta la sua colazione con occhi sognanti; al numero 171 della E 71st St, invece, abbiamo trovato l’appartamento di Holly Golightly dove furono girate gran parte delle scene.
Pare che l’immobile sia stato venduto qualche anno fa per la modica cifra di 7,4 milioni di dollari.
Upper West Side e Central Park
L’Upper West Side è un’altra vastissima zona di Manhattan; girare in lungo e in largo le sue strade, costellate di edifici e negozi interessanti, si rivela più impegnativo del previsto.
Quando ci siamo andate noi il clima non era certo dalla nostra (la calura si faceva sentire prepotentemente) e dunque non vedevamo alternativa più consona se non quella di immergerci nel polmone verde di Central Park.
Samantha Claudia
Potremmo stare ore e ore a scrivere e raccontarvi di Central Park, il parco per eccellenza che noi tutti conosciamo e invidiamo ai newyorkesi. La sua estensione è di 340 ettari e racchiude in sé boschi, laghetti artificiali, prati enormi, campi da baseball; c’è addirittura un percorso tematico da seguire e che vi farà restare al suo interno per un’intera giornata. Un’area in particolare ci è rimasta nel cuore, quella che racchiude il mosaico in bianco e nero con al centro la scritta Imagine, un suggestivo ricordo finanziato da Yoko Ono per il marito John Lennon.
Non conoscevamo le origini di Central Park e, durante l’organizzazione del viaggio, ci siamo imbattute in diverse letture; siamo rimaste assolutamente stupite dalla sua storia.
Questo parco non esiste da sempre, non è frutto della natura in sé e per sé e l’uomo non ci ha costruito tutt’intorno gli alti edifici della zona; questo parco è stato creato da zero. Si trattava originariamente di una vasta area paludosa che, a metà dell’Ottocento, venne bonificata e ricoperta da tonnellate di terreno agricolo; oggi si possono trovare al suo interno più di 20.000 alberi. Proseguendo verso l’uscita Nord di Central Park, si sbuca nel quartiere afroamericano di Harlem.
Harlem e Upper Manhattan

La parte alta di Manhattan è forse meno battuta rispetto alle altre zone; negli itinerari classici viene da molti esclusa per questioni di tempo, si preferisce toccare i quartieri più noti e centrali.
Noi ci siamo spinte fin quassù per poter visitare la mastodontica Cathedral Church of St John The Divine ed effettivamente la sua grandezza è sbalorditiva. Vi basti pensare che la navata centrale è due volte più grande rispetto a quella di Westminster Abbey a Londra!
L’atmosfera che si respira ad Harlem è senza dubbio di grande fascino; qui si concentra la più alta percentuale di afroamericani che vivono a New York e, nonostante la zona stia iniziando ad ammodernarsi, rimane intrisa di storia e cultura.
Girando a piedi nelle varie vie laterali, si trovano diverse bancarelle ambulanti gestite da ragazzi con i rasta che vendono oggetti colorati e t-shirt di tutti i tipi con musica a palla in sottofondo.

Siamo rimaste affascinate quando ci siamo trovate di fronte il celeberrimo Apollo Theater. Questo teatro era originariamente un locale burlesque, ma negli anni ’30 tramutò la sua natura offrendo spettacoli di jazz; da qui sono passati alcuni dei più importanti artisti neri dell’epoca, da Louis Armstrong a Billie Holiday.
West Village, Chelsea e il Meatpacking District

Quando siamo arrivate in questa zona di Manhattan, chiamata più comunemente Village, ci siamo rese conto che era proprio questo ciò che albergava da anni nel nostro solido immaginario americano. Era questo che ci aspettavamo di trovare: strade assolate e tranquille, la gente del posto che trascorre la propria vita lontana dalla caotica e patinata Midtown, gli edifici di classici mattoni rossi e le loro famose scale esterne, i vari negozi e caffè dove fermarsi a ricaricare le energie.
Qui abbiamo trascorso un’intera giornata girovagando, e anche un po’ perdendoci, fra i vari vicoli del Meatpacking District, un tempo sede di mattatoi ma ora completamente riqualificato. Così come è stata riqualificata quella che anni fa era solamente una distesa desolata di binari e che ora conosciamo come High Line, una della passeggiate verdi preferite dai newyorkesi. Venne inaugurata nel 2009 e conclusa definitivamente nel 2014; oggi questa meravigliosa passeggiata collega il Meatpacking District proprio con Midtown.

Per il pranzo non potevamo che scegliere il Chelsea Market. A proposito di riqualificazioni e trasformazioni, sapete che dove sorge ora questo enorme mercato al coperto vi si trovava una delle fabbriche produttrici dei biscotti Oreo?
Giunti fin qui non avrete altro che l’imbarazzo della scelta, ci sono deliziosi posticini dove poter mangiare qualsiasi tipo di piatto: dal sushi al ramen, dagli hamburger al messicano, dal gelato alle ciambelle (e potremmo andare avanti all’infinito).
Noi ci siamo fermate al Friedman’s Lunch dove abbiamo mangiato hamburger e club sandwich.
East Village e Lower East Side

Inutile dirvi che anche qui, in questa zona che a tratti sembra quasi la replica del West Village, ci siamo perse a girovagare nel suo reticolato fra edifici di mattoni rossi, taxi gialli sfreccianti e grattacieli. Un tempo questo quartiere era la comfort zone di gruppi punk emergenti e, ad oggi, ci si può ancora imbattere in qualche bottega di vestiario punk.

Noi siamo arrivate fin qui incuriosite dalla struttura architettonica del New Museum of Contemporary Art, opera del famoso studio giapponese SANAA. Ci siamo limitate ad ammirarla dall’esterno per meri motivi di tempo; al suo interno, comunque, vi si trova una vasta collezione di arte contemporanea.
Al rientro verso Midtown ci siamo fermate per la cena in un posticino delizioso situato sotto l’Empire State Building, dove abbiamo gustato un hamburger e una tagliata di manzo con due buoni calici di vino rosso.
SoHo e Chinatown
Little Italy Samantha
Ecco un’altra zona di Manhattan che abbiamo trovato estremamente interessante. Intorno a SoHo (South of Houston Street) ci sono due quartieri vivaci e più che mai diversi fra loro: Little Italy e Chinatown. Ci siamo perse a girovagare senza meta sia nell’uno che nell’altro. Quando si entra a Little Italy si ha l’impressione di venire catapultati non tanto nel proprio immaginario quanto più in quello degli stessi Americani, si ha cioè davanti agli occhi quello che gli Americani conoscono e amano più fortemente dell’Italia. Si percepiscono le atmosfere del nostro amato Paese in ristoranti italiani dai nomi come “La bella vita”, “La Nonna”, “La Mela” o “Da Nico Ristorante” e dove si possono trovare piatti tipicamente nostrani come la pasta o la pizza. Noi in particolare ci siamo fermate all’Italian Food Center e qui abbiamo ordinato due buone pizze margherita.

Di tutt’altra pasta è fatta Chinatown; qui si respirano atmosfere più da strada, con bancarelle ad ogni angolo che vendono gli articoli più disparati ma anche il cibo più bizzarro. Ondate di vapori e profumi innondano le narici e ti fanno venir voglia di entrare in ogni ristorantino a portata di mano.
Vi segnaliamo il ristorante dove abbiamo pranzato noi, molto piccolo e spartano ma che ci ha servito, in cestini di bambù, i più buoni ravioli al vapore mai assaggiati: il Nice Green Bo.
Lower Manhattan e il Financial District
Wall Street One World Trade Center
Indubbiamente una delle zone più frenetiche di Manhattan, specialmente nei giorni feriali; poco difficile da credere dato che, imboccata Wall Street, si arriva dritti dritti alla storica Borsa di New York nel cuore del Financial District.
Da Lower Manhattan partono anche i classici tour verso la Statua della Libertà o Ellis Island, punto di approdo per milioni di immigrati fra il 1892 e il 1924.
Noi ci siamo concentrate su due punti focali della zona: il One World Trade Center e il National September 11 Memorial.
Quando siamo arrivate nella piazza, più precisamente di fronte alle Memorial Pool, l’impatto è stato molto forte. Due vasche a specchio occupano esattamente lo spazio di quelle che erano le fondamenta delle Torri Gemelle e, tutt’intorno al bordo, sono incisi i nomi delle vittime su placche di bronzo. Toccante vedere che sui nomi delle persone che in quel determinato giorno avrebbero compiuto gli anni vennero posizionate delle rose bianche.

Simbolo di rinascita della città è invece il One World Trade Center, il sesto grattacielo più alto del mondo la cui costruzione terminò il 30 giugno 2013.
E qui, nell’enorme piazza, sorge anche l’Oculus, una spina di travi bianche da cui filtra in modo naturale la luce a opera dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava. Si tratta di una struttura mastodontica che copre la stazione (il WTC Transportation Hub completato nel 2016) e racchiude al suo interno una serie di negozi e ristoranti.
Proprio qui ci siamo fermate per il pranzo allo shop Eataly.
Midtown

Dulcis in fundo, Midtown. Il fulcro caotico e inebriante, il cuore pulsante di New York. Qui si trova Times Square e tutto ciò che di essa fa parte dell’immaginario collettivo: enormi schermi luminosi e colorati, insegne al neon, fastfood ad ogni angolo, taxi gialli sfreccianti, ondate di persone a qualsiasi ora del giorno e della notte.
In questo quartiere si trovano i grattacieli più importanti (per citarne un paio: il Chrysler Building e l’Empire State Building), il gigante del panorama artistico ovvero il Museum of Modern Art (MoMa), il Rockefeller Center al cui interno si trova il Top of the Rock (uno dei punti panoramici più gettonati da cui poter godere di una vista mozzafiato della città), la zona di Broadway e le vie più famose dello shopping fra cui la Fifth Ave o la Madison Ave.
Se dovessimo scegliere una delle cose che più ci è rimasta nel cuore di questo quartiere, citeremmo sicuramente la Grand Central Terminal, una struttura da capogiro che vede al suo interno un via vai senza fine di persone che corrono affannate per non perdere il treno. Vi consigliamo di mangiare qualcosa proprio qui (noi ci siamo fermate a cenare con dell’ottimo pollo fritto) e, soprattutto, di divertirvi a sussurrare qualcosa sotto la Whispering Gallery.

Se siete arrivati fino a qui, avrete sicuramente compreso quanto sia immensa e ricca una città come New York; noi vi abbiamo raccontato la parte essenziale di quanto abbiamo fatto, accompagnandovi per mano fra i quartieri principali di Manhattan. Ci si innamora a prima vista delle sue strade ed è praticamente impossibile conoscerne a fondo tutti i segreti. E voi? Siete mai stati a New York?
40 Commenti
Non sono ancora mai stata a New York ma è (ovviamente) una delle mete in programma! Il vostro articolo è molto interessante e le vostre foto sono davvero belle, complimenti!
Grazie Giorgia! Ci fa piacere che ti sia piaciuto molto, speriamo che ti possa essere d’orientamento per il tuo futuro viaggio!
Sono stata a New York 7 anni fa, ormai, e sarò sincera, mi ha delusa. Non l’ho vissuta come avrei dovuto, forse perché ho avuto poco tempo per girarla, forse perché non ho preparato a sufficienza questo viaggio, non so perché ma sono tornata a casa con la convinzione di non volerci più tornare. Poi ho iniziato a leggere post come questi, negli ultimi tempi, ho iniziato a visitarla con gli occhi dei viaggiatori e me ne sto pian piano innamorando fino a volerci tornare, anche perché, oggettivamente, l’80% della città devo ancora vederlo.
Ciao Paola! La città va visitata a piccoli step. Sicuramente se ci tornerai avrai modo di vivere ogni zona con più interesse. Merita sicuramente più di un breve viaggio.
Non sono mai stata a New York, ma è ovviamente nella mia lista dei desideri.
Trovo il vostro articolo davvero chiaro con la divisione per quartieri e le caratteristiche principali. Me lo salvo sicuramente per quando inizierò ad organizzare!
Ciao Federica! Grazie, speriamo di esserti utile e se hai qualche dubbio o curiosità chiedici senza problemi.
Non ho ancora avuto il piacere di visitare New York ma è una città presente sulla mia lista dei luoghi imperdibili e delle prossime mete. Aspetto solo la fine dell’attuale governo per decidermi ad organizzare il viaggio. Nel frattempo assorbo come una spugna ogni informazione utile e ne approfitto per ringraziarti per la chiarezza dell’articolo. Secondo te, qual’è la stagione migliore per andare? Grazie mille!
Ciao Carlotta! Ti possiamo consigliare di non fare il nostro errore. Avevamo a disposizione solamente fine agosto ed è stato un momento caldissimo e afoso. Un altro consiglio è di scegliere accuratamente dove soggiornare, Midtown è veramente caotica e ti trovi sempre in un bagno di folla a qualsiasi ora mentre altre zone sono più residenziali e tranquille.
New York – la mitica città che non dorme mai – raccontata nella sua anima più profonda e autentica da chi conosce bene questa megalopoli. Una mappa culturale che permette ai viaggiatori di orientarsi distretto per distretto – i cosiddetti boroughs – e ammirarne le attrazioni più interessanti. Un’autorevole guida di New York – uno dei posti più visitati al mondo – fatta con grande competenza e per nulla scontata.
Non sai che piacere ci faccia leggere un commento curato e sentito come il tuo. Grazie mille Roberto!!!
Sono stata a New York a marzo 2019 per una settimana: è stata un’esperienza talmente densa che ancora oggi fatico a pensare di esserci stata! Ti avvolge completamente e sembra di conoscerla da sempre. Il Flatiron District per me ha un fascino ineguagliabile!
Ciao Fabiana! La città è sempre viva, ti trasmette energia ma ne serve altrettanta per visitarla. Anche per noi è stata un’esperienza densa.
Ci andrei per stare un mese. Con tutte queste cose interessanti da fare! Quasi quasi vedo su Workaway se c’è qualche progetto interessante a NY. Prima o poi torneremo a viaggiare, no?
Ciao Sara! Certamente, inizieremo di nuovo a viaggiare…ottima idea quella di coniugare qualche progetto e vivere la città un po’ più da vicino.
Ancora non sono stata a New York ma è uno dei miei sogni andarci e perdermi tra i borough della Grande Mela. Il vostro itinerario ha toccato molti luoghi che vorrei visitare anche io e prendo spunto per altri che mi erano sfuggiti. Davvero ben dettagliato!
Ciao Veronica! Grazie, questo articolo vuole essere proprio una miniguida di Manhattan, il modo migliore per visitare NY è certamente quello di passeggiare senza una meta precisa tra i vari quartieri.
Devo dire che l’esaltazione che noi europei abbiamo per gli americani non l’ho mai compresa. Siamo cresciuti con i loro film ed questa “abitudine visiva” ci fa sembrare riconoscibile e quindi bello tutto quello che fanno. La loro non salvaguardia delle persone e dell’ambiente in nome del profitto non mi rappresenta.
New York l’ho vista. La differenza con le nostra città europee? I grattacieli. Non fraintendermi anche a me è piaciuta, ma mi è piaciuta come tutte le altre città che ho visto, non di più. Ha i suoi quartieri belli dove se hai soldi forse è bello vivere, come il Village o Brooklyn, ma la verità è che noi europei abbiamo più stile.
Claudia Se ti va leggi le mie riflessioni sul mio blog, sarei curiosa di sapere se hai notato quello che ho notato io. Ciao
Ciao Esther! L’effetto che si ha negli States è proprio di consolidamento dell’immaginario covato per anni grazie a film e programmi televisivi. In realtà non ci siamo fermate a questo effetto meraviglia iniziale e ci siamo un po’ fatte trasportare dall’energia del luogo. NY è molto caotica e può non piacere soprattutto a chi cerca un ritmo e un rapporto umano più intimo e vero. E’ interessante per chi vuole vivere una metropoli e ama girare tra le vie delle grandi città, decisamente un’esperienza da fare ma che non va confusa con altri tipi di viaggio.
Lo sai che c’è un Ferro da stiro anche a Nizza? ovviamente non così grande, ma è dello stesso periodo storico. Adoro questi edifici così particolari. E a New York ce ne sono davvero una lista infinita da vedere e fotografare.
Ciao Raffaella! No non lo sapevamo, non siamo mai state in Francia. Appena sarà possibile recuperare ci informeremo anche su questa particolarità, questi edifici sono davvero particolari.
Wow! Mi sono salvata questo articolo perchè credo sia uno dei più originali e utili letti finora. Spero di poterlo sfruttare presto per un viaggio a New York!
Grazie Francesca! Passeggiare per Manhattan con questa piccola guida ti aiuterà a non perderti tra le mille distrazioni che solo New York può dare…speriamo si possa tornare a viaggiare presto.
Bellissima New York e i suoi quartieri, non saprei scegliere il mio preferito. Una città tutta da scoprire.
Ciao Cla! E’ vero, NY è tutta da scoprire e ogni angolo è particolare…difficile scegliere solo un quartiere di Manhattan!
Mi hai fatto tornare in mente le giornate dell’agosto scorso a New York, dove faceva un caldo infernale. E’ una città che non mi stanca mai, e ogni volta ne scorso un angolo nuovo (però ad Harlem ci sono stata solo di passaggio). Sai che nell’East Village ho fatto la stessa identica foto a quel murales? Avevo appena comprato un paio di scarpe in un negozio dall’altra parte della strada – che bei ricordi 🙂
Anche per noi il caldo è stato massacrante ma non ci siamo fermate…NY è tutta da scoprire!
Wow, quante informazioni in questo articolo! Non sono ancora stata a New York ma è assolutamente sulla mia bucket list, e con i vostri suggerimenti sarà più facile organizzare il mio itinerario!
Ciao Elisa! Prima o poi NY merita una visita. Ti consigliamo di fare una lista dei quartieri che desideri visitare assolutamente perché il tempo è tiranno e la città è enorme.
Non sono mai stata negli States e ovviamente New York è una di quelle città americane che vorrei tanto visitare. Mi è piaciuto molto il timbro che hai dato all’articolo perché effettivamente è la prima volta che leggo (e comprendo) come si suddivide la città.
Grazie Helene! NY merita una visita, anche due o tre… La città è immensa e noi abbiamo passeggiato solamente a Manhattan, ogni quartiere è da scoprire.
Sono stata a New York ancora prima del crollo delle torri e non ci sono mai tornata! L’America l’ho visitata da altre parti ma NY mi è rimasta nel cuore. Spero di tornarci presto.
Ciao Cristina! Vedrai che sarà molto toccante vedere oggi la zona delle Torri Gemelle, noi non abbiamo visto le torri ma ci ha lasciato un ricordo vivido.
Io sono un po’ contro tendenza, tra tutte le città statunitensi che ho visitato New York è quella che mi è piaciuta meno! Forse l’ho visitata un po’ in fretta, forse perché non stavo bene…. magari dovrei darle un’altra possibilità?
Ciao Teresa! NY merita una lenta visita, la città è sempre di corsa e forse dovresti programmare qualche giorno per visitarla con più calma scegliendo le zone più interessanti da visitare.
Il Flatiron è davvero particolare! Mi piacerebbe vedere New York prima o poi! 🙂
Ciao Jules! Sì, tutto ha un fascino particolare…speriamo tu possa raggiungere NY presto!
Ho amato ogni quartiere di Manhattan, dall’upper West Side al Lower District. Se dovessi scegliere una città in cui tornare all’istante probabilmente sarebbe proprio New York, è stato amore a prima vista.
Ciao Valentina! NY è una città che merita sempre una visita, anche noi vogliamo tornarci al più presto.
New York e’ la metropoli con cui siamo cresciuti tra film e serie televisive. È davvero grande e solo studiandola per un viaggio si scoprono i vari quartieri.
Vero, hai perfettamente ragione; proprio per questo abbiamo impostato così il nostro articolo, suddividendolo per quartieri. Pensiamo possa essere di più facile lettura per chi magari dovrà, in futuro, organizzare un viaggio!