A Norcia nulla è come prima ma al contempo nulla è cambiato.
Dopo il terremoto avvenuto nel 2016 il tempo si è fermato, le macerie sono state spostate e i principali edifici messi in sicurezza, ma mai si è mai fermata la voglia di ripartenza dei suoi cittadini.

Nel borgo si accede a piedi e, a primo impatto, tutto sembra rimasto appeso a quella fatidica scossa che ne ha distrutto in gran parte le bellezze. Percorrendo le viuzze con una qualsiasi guida alla mano, ci si rende conto di quanti tesori manchino all’appello, tuttavia si scorge quanto questo luogo abbia ancora da regalare a noi viaggiatori e non solo.
Tra storia e religione
Norcia è il paese di San Benedetto, patrono d’Europa e fondatore dell’ordine monastico dei benedettini.
I frati benedettini si riconoscono per il saio nero e bianco, ma oltre alle vesti c’è molta storia. San Benedetto pronunciò per primo la famosa frase hora et labora, “prega e lavora”, ancor oggi regola cardine della vita monastica.
I monaci non cambiano mai il proprio monastero e, rimanendovi legati per la vita, si occupano di tutto ciò che riguarda il nucleo religioso. Qui, secondo quanto definito dall’abate del monastero, svolgono l’attività lavorativa e nel tempo libero si dedicano alla preghiera.
Il convento di San Benedetto è andato distrutto dopo il terremoto del 2016 e i frati si sono trasferiti fuori dal borgo nel Monastero di San Benedetto in Monte. Tra le attività che svolgono c’è la produzione di birra artigianale: la birra Nursia.

Nel borgo rimane la statua che raffigura San Benedetto; la scultura del 1880 troneggia oggi al centro dell’omonima Piazza, indicando con la mano quel che resta della basilica a lui intitolata.
Aneddoti particolari di Norcia
Norcia fa parte delle Bandiere Arancioni del Touring Club Italiano, ovvero è stato identificato come borgo di eccellenza del territorio italiano. Non solo, è anche annoverata tra i Borghi più belli d’Italia.

Il nome del borgo deriva da Nursia, antica città conquistata dai Romani nel 290 a.C. e ancor prima si deve la sua derivazione, probabilmente, dal culto della dea Nortia, la dea della fortuna.
Un’interessante curiosità riguarda il termine norcino, anticamente colui che da Norcia si recava presso gli allevamenti e si occupava della macellazione e della lavorazione del maiale. Non c’è dunque da stupirsi se qui si possono trovare alcuni dei più buoni salumi d’Italia!

Le campane della torre civica sono state riportate nel borgo nell’agosto del 2020 dopo la prima parte del restauro; non appena la torre verrà ripristinata definitivamente, si potrà sentirne di nuovo il suono in tutto il paese. Questo piccolo dettaglio potrà dare maggiore speranza per la ricostruzione post sismica.
Un consiglio culinario
Norcia è nota per molte specialità, una su tutte il tartufo nero.
Non lasciatevi sfuggire anche l’occasione di provare i salumi norcini e la lenticchia di Castelluccio. Noi non ci siamo lasciate scappare nulla e abbiamo pranzato con un buon piatto di lasagnette al tartufo e una zuppa di lenticchie.
Cose da fare a Norcia
Chi viene a Norcia deve assolutamente tenere in considerazione che si dovrà confrontare visivamente, e ancor più emotivamente, con i danni del terremoto e che molto è andato perduto. Tuttavia, come già vi abbiamo anticipato, diverse sono le cose da non lasciarsi sfuggire: un’ottima cucina locale ricca di prodotti tipici, la scoperta di un borgo pronto a rinascere, la presenza di una comunità tenace e, non da ultimo, meravigliosi scorci colmi di storia.
Come arrivare a Norcia
Si accede al borgo e lo si scopre a piedi, tuttavia il mezzo migliore per raggiungere Norcia è l’auto.
Non lasciatevi scoraggiare dalle distanze né tantomeno dalle vie montane (tutte facilmente percorribili); una volta arrivati vi consigliamo di raggiungere i parcheggi lungo le mura storiche: sono gratuiti.

Se possibile parcheggiate vicino a Porta Ascolana e percorrete la via dedicata ai negozi e alle attività commerciali che sono state temporaneamente allestite fuori le mura, in attesa di tempi migliori.
Se dopo una visita del borgo vi sentite ancora attivi, vi consigliamo una piccola deviazione sulla via del rientro: Cascia. Il borgo si trova a soli 12 km da Norcia e, se siete curiosi, non vi resta che risalire in auto e andare alla scoperta della nostra seconda tappa umbra.