Alzi la mano chi di voi non ha mai avuto quei sintomi fastidiosi post volo, tipici del cambio di fuso orario. In viaggio l’entusiasmo è elevato ma a volte il corpo non risponde come vorremmo, non ci lascia dormire o viceversa ci chiede di fermarci a riposare, oppure ancora ci fa sentire il bisogno di un buon piatto caldo a orari improponibili.
Il ritmo circadiano, il nostro orologio interno, indica il modo in cui il corpo riconosce il susseguirsi di giorno e notte. E’ noto che, durante un viaggio verso una località con un fuso orario diverso, il ritmo subisce qualche piccolo effetto. Se durante la scelta di una meta di viaggio non avete fatto attenzione alla differenza di orario cui sarete esposti, ecco spiegato come arginare questi fastidi.
Consiglio n. 1: prepararsi al cambiamento.
Chi vola verso ovest è più fortunato in quanto il corpo ha più ore per adeguarsi. Per dirla con un inglesismo: West is best, East is beast!
Se viaggiate verso ovest cercate di dormire di più nei giorni precedenti al volo, o viceversa cercate di alzarvi un po’ prima del solito se viaggiate verso est. Il corpo sentirà meno lo shock e sarete più attivi! Un altro piccolo trucco è quello di atterrare di giorno, la luce aiuta il ritmo circadiano ad adeguarsi al nuovo orario.
Consiglio n. 2: impostare gli orologi.
Un volta saliti a bordo potete iniziare ad immaginarvi la meta, ma non prima di aver impostato l’ora del vostro orologio secondo il Paese di destinazione. In questo modo ci si prende un po’ in giro ma si costringe la mente ad immedesimarsi in un contesto diverso. All’arrivo sarà più facile orientarsi!
Consiglio n. 3: elementi da evitare.
Consiglio banale – ma non troppo – da seguire prima e durante il viaggio. Caffeina, alcolici e schermi luminosi sono tre elementi stimolanti da evitare. I primi due hanno un effetto disidratante e possono interrompere il momento di riposo; mentre per la luminosità degli schermi – se proprio non si può rinunciarvi – è bene impostare la modalità notte, più rilassante. In caso contrario, il corpo si trova a dover sostenere il cambio di orario sollecitato e senza molte possibilità di successo.
Consiglio n. 4: non appisolarsi.
All’arrivo è facile farsi prendere dalla sonnolenza o dal pensiero di un breve e rigenerante pisolino. E’ la scelta peggiore. Sconfiggere il jet lag significa anche reagire alla sonnolenza e godersi le ore di luce della destinazione. Un piccolo trucco è quello di cercare di rimanere svegli più a lungo la sera, in modo da evitare di svegliarsi inutilmente la notte. Superato questo primo ostacolo tutto sarà in discesa!
Consiglio n. 5: flessibilità dei pasti.
La miglior scelta che si possa fare è adeguarsi ai momenti dei pasti del luogo di destinazione. Cercare di sfuggire ai ritmi del nuovo luogo non è costruttivo, anzi porta maggior confusione al nostro corpo. Un piccolo accorgimento è quello di prediligere i cibi ricchi di triptofano, un elemento che stimola la produzione di melatonina, utile per ripristinare il ciclo giorno-notte. Pesce grasso, spinaci e uova sono tra questi.
Dopo questi piccoli consigli, troverete il modo per godervi il viaggio fin dal primo momento. Avete altri consigli per superare il fuso orario durante i viaggi?
16 Commenti
Io non soffro particolarmente il jet lag, a parte magari svegliarmi troppo presto. Quello che cerco di fare è di adattarmi da subito al “nuovo” orario, restando sveglia e cercando di evitare pisolini durante la giornata.
Ciao Giulia! Anche noi ci diamo delle regole altrimenti si rischia di dormire per tutto il viaggio…
Quando ho iniziato a viaggiare per tratte lunghe ho sofferto di jet Lag, sopratutto la prima volta negli States. Una volta giunti a destinazione non riuscivo a tenere aperti gli occhi, e invece la notte dormivo 2-3 ore e poi super sveglia…così per tutta la notte. Le volte dopo ho sofferto molto meno, quasi niente, la soluzione è stata impostare gli orologi come a destinazione…per me è il modo migliore per non soffrire di Jet Lag.
Ciao Silvia! Si tratta proprio di provare la soluzione giusta…anche noi spostiamo le lancette ma soprattutto cerchiamo di non addormentarci ad orari improponibili.
Io ho due alleati per vincere sul jet leg: la melatonina e il fatto di tenere dei ritmi più regolari possibili. Tendenzialmente, soffro di più quando viaggio da ovest a est.
Ciao Giovy! Anche noi melatonina in caso di voli intercontinentali lunghi, per il resto cerchiamo di tenerci sveglie e di adeguarci agli orari del paese di arrivo.
Più passano gli anni e più il jet leg mi crea problemi. Ho viaggiato per tantissimi anni senza alcun disturbo e ora, al ritorno da un viaggio, mi ritrovo ad avere fame quando devo dormire e viceversa. Cerco di stare fuori di casa il più possibile, lontana dal letto e dal frigo!
Ciao Paola! Cedere e dormire è proprio un errore, non ci resta che resistere, soprattutto all’arrivo del viaggio visto che ci aspettano giorni ricchi di programmi.
La melatonina aiuta molto in questi casi, come (ho letto) il succo d’arancia. Anche io adotto i trucchi che hai detto tu, specialmente quello di non abbandonarsi al sonno, è fondamentale!
La melatonina è un vero alleato,non manca mai nella nostra valigia…cerchiamo sempre di abituarci subito senza riposare fuori orario: è dura ma la voglia di viaggiare vince sempre.
Non ho ancora intrapreso viaggi con un gran fuso orario e che mi abbiano fatto soffrire di Jat lag perché ho esclusivamente viaggiato in Europa ma sono consigli utilissimi! Avevo già letto infatti del non appisolarsi e di variare i pasti…li terrò a mente per quando volerò più lontano 💕
Grazie Ilaria, sono piccoli consigli che possono aiutare…a volte non ci si pensa ma il jet lag è pesante per chi vola a lungo.
Faccio sempre una gran fatica a smaltire i jet lag! Ci metto anche diversi giorni, con sveglie ad orari improponibili e relativi crolli del tardo pomeriggio. proverò a mettere in pratica i tuoi consigli.
Ciao Dani, ognuno trova dei piccoli trucchi. Provare non costa nulla!
Io il detto inglese “West in best and East is beast” l’ho provato più volte e posso solo confermare che è vero. Quando viaggiamo verso ovest non abbiamo mai avuto alcun problema mentre verso est è molto più lungo il ritorno alla normalità. Quando viaggiamo in luoghi con grandi differenze di orario (come quando siamo andati in Nuova Zelanda: 12 ore!) cerchiamo un volo che arrivi, sì di giorno ma, primo o metà pomeriggio in modo da dover resistere solo poche ore prima di concederci il meritato riposo.
Dopo il viaggio in Giappone abbiamo iniziato a prestare maggiore attenzione agli orari dei voli…decisamente meglio arrivare nel pomeriggio!