Oggi vi portiamo con noi in Toscana e in particolare all’acquario comunale Diacinto Cestoni, meglio noto come l’Acquario di Livorno.
Qui abbiamo trascorso una piacevole mattinata: abbiamo viaggiato fino agli abissi del mare per poi tornare in superficie sulla meravigliosa Terrazza Mascagni.
Eccovi la nostra esperienza e qualche buon consiglio per una gita simpatica e diversa dal solito (soprattutto nelle giornate più afose).
Perché visitare l’Acquario di Livorno
L’Acquario di Livorno è il terzo in Italia per dimensioni, dopo Genova e Cattolica. Ha una lunga storia che inizia nel 1937, quando la stazione termale venne convertita in acquario. Venne ricostruito dopo la seconda guerra mondiale e ampliato negli anni Sessanta.
Così come lo vediamo oggi è il risultato di un intervento di ricostruzione e ampliamento dell’architetto Vittorio Gregotti: due piani – uno con le vasche e uno dedicato a rettili e anfibi – e una piccola terrazza panoramica.

La visita dura al massimo un paio d’ore: si viaggia fino agli abissi più profondi per poi risalire e scoprire il mondo dei rettili e degli anfibi. Al piano superiore c’è persino una colonia di formiche tagliafoglia intente a lavorare.
Il percorso segnalato ci ha trasportato fra le varie sale, ognuna molto particolare e affascinante: ne siamo rimaste incantate!
Il Mar Mediterraneo e la biodiversità
La visita inizia proprio con il nostro Mar Mediterraneo e tutte le specie che lo abitano. Qui si concentra un’inaspettata ricchezza di biodiversità, nonostante il Mediterraneo rappresenti soltanto l’1% di tutti gli oceani.
Meduse Aquila di mare
Una prima vasca contiene le meduse che si lasciano trasportare dalla corrente; accanto se ne può trovare un’altra in cui è stato inserito del materiale plastico, simbolo del ben noto problema dell’inquinamento dei mari.
Non troviamo solo meduse in queste prime vasche, ma anche stelle marine (tenerissime), aquile di mare e tanti altri piccoli e grandi pesci che abitano i nostri fondali.
Gli Oceani e le barriere coralline
Un’intera vasca è dedicata alle foreste sommerse: grandi alghe si sviluppano per molti metri creando una vera e propria giungla marina, dove si nascondono pesci affascinanti e variopinti.
Alcune vasche ospitano invece coralli e anemoni, oltre ai famosi pesci pagliaccio (vi ricordano qualcosa?) che vivono in simbiosi con queste ultime.
La vasca principale accoglie le grandi tartarughe marine e gli squali zebra.
Aneddoti particolari sull’Acquario di Livorno
Tra le vasche dell’acquario si possono trovare alcuni esemplari particolari, eccone alcuni.
Il pesce Napoleone
Foresta marina Pesce Napoleone
Lo si riconosce per le labbra carnose e la piccola gobba in testa; sembra un piccolo mostro marino ma in realtà è una specie minacciata dall’uomo e in via d’estinzione.
Il nome deriva dal cappello che Napoleone era solito indossare e a cui si pensa osservando, appunto, la forma della gobba di questo simpatico e grande pesce. Il pesce Napoleone abita principalmente nel Mar Rosso e nell’acquario lo si trova nella vasca insieme alle tartarughe marine.
Il polpo
Questa specie è ospitata in una particolare vasca dell’acquario in cui può divertirsi a passare attraverso tubi e cunicoli (molto piccoli nonostante la sua grandezza!).
Il polpo è in grado di cambiare forma e, nonostante i sui otto tentacoli lunghi un metro ciascuno e i suoi tre cuori, può cambiare colore e forma in modo molto facile e veloce.
La tartaruga marina

L’acquario accoglie due tartarughe verdi: Ari e Cuba. Le si vedono nuotare nella grande vasca dedicata all’ambiente oceanico. Le tartarughe sono rettili per cui amano le acque temperate e, pur facendo apnee molto lunghe, si spingono qualche attimo sul pelo dell’acqua per respirare.
Il vero nome dell’Acquario di Livorno
L’acquario è dedicato a Diacinto Cestoni, un naturalista vissuto alla fine del Seicento. Egli dedicò la sua vita allo studio degli esseri viventi e viene oggi ricordato per aver dimostrato la natura contagiosa della scabbia: non male per l’epoca!
Come raggiungere questo luogo
L’acquario si trova poco lontano dal porto di Livorno ed è raggiungibile facilmente in auto seguendo le indicazioni stradali. Situato sul lungomare e dotato di parcheggio, spicca all’inizio della famosa Terrazza Mascagni.
La terrazza si estende da Piazzale Mascagni, dove si trova l’acquario, fino al lungomare di Livorno. La superficie è composta da oltre 34mila piastrelle bianche e nere che formano una suggestiva scacchiera e, assieme alle colonnine della balaustra, ci accompagnano lungo la passeggiata livornese.
Claudia Samantha (e il sole)
La terrazza venne costruita nel secondo dopoguerra, quando furono recuperate le macerie della città per l’ampliamento verso nord; nello stesso periodo cambiò nome e venne dedicata al compositore Pietro Mascagni.
L’attuale conformazione è frutto degli ultimi restauri avvenuti negli anni Novanta e che hanno reso la zona visitabile a tutti, riportandola al suo splendore originale.
Non possiamo che consigliarvi questa simpatica deviazione nella cornice di un viaggio in Toscana, soprattutto nelle giornate più afose. Avrete la possibilità di ristorarvi all’interno delle sale dell’acquario, scoprendo le più disparate specie di pesci mediterranei e oceanici. E se vi venisse fame, c’è un ristorante dal design anni Cinquanta proprio all’uscita e pronto ad accogliervi.
E voi? Siete mai stati in un acquario? Fateci sapere qui sotto con un commento e, in caso, buona gita!