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Home Italia Keith Haring a Pisa: il murale dai trenta simboli
Italia

Keith Haring a Pisa: il murale dai trenta simboli

Da The Same Calamita 02/08/2020

Passeggiando tra le vie di Pisa e spostandoci oltre Piazza dei Miracoli, abbiamo raggiunto un elemento unico e sicuramente da non perdere. Siamo rimaste letteralmente ammaliate dalla vista dell’enorme murale, tanto che abbiamo deciso di portarvi fra i colori e le figure di Keith Haring.

Perché il murale di Keith Haring

Il murale nasce da un’amicizia fra Keith Haring ed un ragazzo pisano; i due si incontrarono a New York e, quasi per scherzo, l’artista decise di creare un’opera permanente in Italia.
L’opera doveva essere inizialmente collocata a Firenze ma non venne trovato un luogo adatto; era necessaria una parete ampia, senza finestre e visibile a molta gente.

Il comune di Pisa e il parroco del convento della Chiesa di Sant’Antonio Abate diedero il consenso per la realizzazione dell’opera e, in pochi giorni del 1989, il murale prese forma.

Titoli? Una domanda difficile, perché non do mai un titolo a niente… Nemmeno questo dipinto ne ha uno, ma se dovesse averlo sarebbe qualcosa come… Tuttomondo!

Keith Haring

La parete è l’unica opera di Keith Haring ad avere un titolo: Tuttomondo. Il titolo è stato dato dall’artista per sottolineare l’idea di pace e unità che questo murale rappresenta.

Come guardare il murale Tuttomondo

Trenta figure. Trenta contorni nitidi che incorniciano le forme dai colori variegati e ricchi di significato. I colori di questa parete non sono stati scelti casualmente, l’artista ha infatti preso spunto dalle atmosfere della città e del Lungarno.

Se siete davanti alla parete, vi consigliamo di fare come noi e di spostarvi qualche passo più indietro per guardare le figure nel complesso. L’occhio corre qua e là ma, per cogliere tutte le sfumature dietro ogni sagoma, è necessario prestare un po’ di attenzione.

Ecco qui la spiegazione di tutti i significati partendo dall’alto a sinistra: seguite tutti i numeri e avrete la lettura completa del murale.

1. La persona gialla in sovrappeso

In alto a sinistra si trova una figura delineata come una matrioska: si tratta della rappresentazione di una persona in sovrappeso. La scelta dell’artista vuole sottolineare che tutti gli esseri umani, al di là delle forme fisiche differenti, sono internamente uguali e aventi dunque pari diritti e doveri.

2. La persona con il braccio che si congiunge alla gamba

Vicino alla sagoma gialla si trova la rappresentazione del ciclo della vita, ovvero una figura disposta a forma di infinito. Per rendere l’idea di ciclo infinito, l’autore ha congiunto il braccio sinistro con la gamba destra in una forma sinuosa e allungata.

3. La persona che sorregge il delfino blu

In alto al centro si trova una figura che porta un delfino, simbolo dell’acqua. La sagoma umana rappresenta il rapporto dell’uomo con la natura e il rispetto che l’umanità deve mantenere nei suoi confronti. Tra le mani stringe due bastoni: non si tratta di un simbolo negativo ma dell’origine della musica africana che tutte le figure stanno ballando.

4. Le persone che tagliano il serpente

Accanto si trova una figura che rappresenta due uomini a forma di forbici, simbolo della collaborazione. Le forbici tagliano un serpente, simbolo invece del male che sta per mangiare la figura successiva.

5. Le persone con un messaggio in mano

All’angolo destro in alto si trova una figura composta da tre persone una dentro l’altra: si tratta della rappresentazione delle razze umane. L’umanità è minata dal male – il serpente, appunto – ma tiene in mano un messaggio di pace con un grande cuore rosso.

6. Le due persone a forma di scala

In alto a sinistra si trova una figura blu a forma di scala, un’altra si trova in basso in piedi ed è di colore azzurro: entrambe rappresentano l’ambizione. La forma a zig-zag di queste persone richiama appunto quella di una scala.

7. Le persone che formano la croce

Al centro del murale si trova il simbolo della città di Pisa. La figura è composta da quattro persone che si intersecano e formano una croce.

8. Gli animali

Ai lati del murale si trova un gruppo di animali composto di scimmie, uccelli, un cane e un delfino. Anche queste figure danzano e rappresentano il simbolo dell’istinto (le scimmie), della fedeltà (il cane), della libertà (gli uccelli) e della natura (il delfino).

9. La persona con la testa a forma di televisione

Sotto alla croce si trova una figura con la testa a forma di televisione che rappresenta la tecnologia e l’apertura verso il mondo. L’idea è che, se ben utilizzata, la tecnologia può portare ad un miglioramento collettivo.

10. La persona con un bambino in braccio

La figura si contrappone a quella accanto con la testa a forma di televisione e rappresenta la nascita, la natura e la vita.

11. I gemelli siamesi

Sotto alla figura con la testa a forma di televisione e vicino alla donna con il bambino in braccio, si trovano due figure che rappresentano dei gemelli siamesi. La prima coppia è unita nel busto mentre la seconda è unita dalla testa; entrambe le coppie rappresentano una condanna contro i disastri ambientali e in particolare contro le catastrofi nucleari.

12. Le persone che formano una mano

In basso al centro si trova una figura composta da cinque persone che formano una mano danzante, simbolo di collaborazione e di lavoro umano.

13. La persona che passeggia

Vicino alla mano danzante si trova una figura gialla che sta correndo via: potrebbe trattarsi dello stesso autore che esce di scena dopo la composizione di quest’opera ricca di significati, oppure di un passante che sta ammirando la situazione e si incammina verso la Torre di Pisa.

14. Le figure marginali

Oltre a quelle sopra descritte ci sono delle figure di uomini, donne e bambini che danzano: è la rappresentazione della gioia. Tutte le figure ballano a ritmo dei bastoni tenuti in mano dal cane, dall’uomo che sorregge il delfino e dalle razze umane.

Dove si trova il murale di Keith Haring

Scovare questa splendida opera è semplicissimo, basta lasciarsi alle spalle la Torre Pendente e proseguire fino a Piazza Vittorio Emanuele II. Il murale di Keith Haring si trova alla destra della piazza, in una via limitrofa. E’ stato dipinto sulla parete esterna della Chiesa di Sant’Antonio Abate.

Perché non saltare questa tappa

Se avete intenzione di visitare Pisa o state già passeggiando tra le vie del centro, non dovete farvi sfuggire l’occasione di vedere questo murale. Uno dei motivi che ci ha spinte in pieno luglio tra le vie della città è che, oltre alla famosa piazza con la Torre Pendente, ci sono molti altri luoghi interessanti e unici da vedere.

Il murale si trova a pochi passi dalla Torre, è una delle poche opere permanenti di Haring e l’unica ad avere un titolo. E’ stata fra l’altro restaurata qualche anno fa. Da non sottovalutare il fatto che sia gratuita, sempre visitabile e ben illuminata.

L’estensione molto ampia, i colori – anche se un po’ sbiaditi dal sole e dalle intemperie – e il significato, la rendono un momento di visita unico e da ricordare nel tempo.

Se avete già avuto occasione di osservare da vicino questo murale siamo curiose di sentire la vostra opinione, se invece dovete ancora andarci… cosa aspettate a segnare una data in agenda?

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10 Commenti

Travel365 01/09/2020 - 10:38

Davvero divertente e super interessante questa “scomposizione” dell’opera d’arte! Sicuramente sarà impossibile non guardarla con occhi diversi adesso… quindi grazie! E’ stato un piacere trovarti nella classifica mensile del Best Travel Post di Agosto 🙂

Rispondi
The Same Calamita 01/09/2020 - 17:37

Grazie mille a Travel 365 e a chi ci ha votate! Un modo diverso di visitare la città che ci ha fatto scoprire nuovi elementi.

Rispondi
Mariarita 06/08/2020 - 08:58

Da grande amante della street art non posso che essere contentissima di aver scoperto questa chicca! Sicuramente non mancherò ad ammirarla la prossima volta a Pisa. Tra l’altro, adoro Keith Haring!

Rispondi
The Same Calamita 01/09/2020 - 17:38

Grazie Mariarita! Questo murale non può mancare tra le tue visite, veramente un’ottima scoperta!

Rispondi
Eliana russo 03/08/2020 - 04:49

Siamo passati da Pisa un po’ di anni fa e non sapevamo del murale…. Mi sa che dobbiamo proprio ritornare. Complimenti per la spiegazione didascalia del murales, davvero interessante!

Rispondi
The Same Calamita 01/09/2020 - 17:39

Ciao Eliana! Tenete a mente questa meta e non dimenticate di addentrarvi nelle vie alla ricerca del murale, veramente una tappa da non trascurare.

Rispondi
Federica Assirelli 02/08/2020 - 21:47

Non sono mai stata a Pisa ma se dovessi andare includerò sicuramente una visita a questo murales perché adoro questa forma d’arte. Mi piace poi saperne il significato!

Rispondi
The Same Calamita 01/09/2020 - 17:40

Ciao Federica! Questo murale è veramente affascinante, appena lo vedrai ti colpirà.

Rispondi
Ilaria Fenato 02/08/2020 - 20:48

Non sono ancora stata a Pisa, mi piacerebbe andare a breve, e sarebbe bello vedere questo murales! È stupendo e la spiegazione numero per numero, figura per figura, è veramente ben fatta! Terrò a portata di mano il vostro articolo quando avrò il murales di fronte!!

Rispondi
The Same Calamita 01/09/2020 - 17:41

Ciao Ilaria! Grazie mille, vedrai che il grande murale ti piacerà a prima vista. Buona scoperta!

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