Qualche anno fa siamo passate velocemente da Firenze e, durante la nostra passeggiata, abbiamo colto l’occasione per scovare qualche particolare inedito della città. Ecco cosa fare in una giornata girovagando tra le vie del centro.
Cercare il particolare sul cornicione del Duomo
La Cattedrale di Santa Maria del Fiore si staglia nel cuore della città come una cartolina dai contorni nitidi. Nella piazza del Duomo si trovano inoltre la torre di Giotto e, poco lontano, il Battistero. La Cupola del Brunelleschi è il simbolo della città ma tra i particolari esterni della cattedrale vi sfidiamo alla ricerca di un elemento insolito: una testa di bovino.

Si dice che questo bue sia stato inserito tra il cornicione del lato sinistro della cattedrale da un mastro carpentiere. Quest’uomo era l’amante della moglie del panettiere, il cui negozio era proprio lì accanto. Una volta scoperta la storia d’amore segreta, il carpentiere volle vendicarsi ponendo la statua in vista così che il panettiere potesse vederla ogni giorno dalla propria casa.
Una versione meno piccante indica la statua come un omaggio a tutti gli animali coinvolti nella costruzione della maestosa chiesa. Noi preferiamo credere alla prima versione, più colorita e interessante.
Cercare il volto di Michelangelo sul Palazzo Vecchio
Poco distante dalla piazza del Duomo si trova Palazzo Vecchio, in Piazza della Signoria. Guardando con cura tra i mattoni della facciata, sulla destra del portone, abbiamo trovato un volto scolpito. I fiorentini lo hanno soprannominato l’importuno di Michelangelo, ovvero il disturbatore di Michelangelo.

L’incisione è attribuita al famoso artista e la tradizione popolare sostiene sia il volto di un signore che assillava continuamente Michelangelo con domande; quest’ultimo, annoiato dalla sua presenza, prese lo scalpello e con le mani dietro alla schiena si mise a ritrarlo fingendo di ascoltarlo.
Una seconda versione attribuisce il volto ad un condannato a morte, la cui espressione risultò talmente intensa per Michelangelo che volle subito immortalarla. Avendo poco tempo a disposizione e trovandosi all’esterno del palazzo, incise uno dei mattoni.
Cercare la pietra dello scandalo
Sotto la Loggia del Porcellino, o Loggia del Mercato Nuovo, si trova la pietra dello scandalo. Se siete attenti troverete certamente sul pavimento della loggia una pietra a forma di ruota di carro. Un altro nome attribuito al luogo è pietra dell’acculata.
Il nome risale all’usanza dell’antica Roma, secondo cui i debitori venivano esposti a una pubblica umiliazione: la cessione dei beni a natiche denudate, sopra una pietra (dal latino bonorum cessio culo nudo super lapidem).
L’usanza è stata tramandata fino all’epoca rinascimentale ed è proprio sopra alla ruota della loggia che i commercianti falliti dovevano scontare il proprio pubblico scandalo. A Firenze, quindi, il debitore poteva ritenersi libero da ogni debito solo dopo aver colpito per tre volte la pietra con il proprio sedere nudo.
Un secondo significato attribuito al luogo è che la ruota rappresenti la repubblica fiorentina; su questa pietra veniva posizionato il carro attorno cui vi si riunivano le truppe prima di una battaglia. La prima versione, più colorita, è quella che ci piace maggiormente; come avrete intuito Firenze è piena di elementi particolari.
Cercare i salumi toscani
La fame comincia a farsi sentire e noi non vogliamo perdere l’occasione per provare vini e salumi toscani. Abbiamo assaggiato un ottimo tagliere a La Prosciutteria dopo una discreta attesa, ma ne è valsa la pena. L’ambiente è molto piccolo e caratteristico ed è un’ottima scelta per degustare i veri salumi, i formaggi e i vini toscani. Se volete proseguire senza sosta verso la tappa successiva, qui fanno anche degli ottimi panini da asporto.
Cercare il balcone rovesciato
Firenze è decisamente nota per la maestosità architettonica della Cupola del Brunelleschi, ma una particolarità l’abbiamo notata anche in questo ambito. Tra le vie del centro, precisamente in Borgo Ognissanti al numero 12, si trova un balcone particolare. Fermatevi ad osservarlo attentamente, poi scattate una fotografia e giratela sottosopra: il balcone è stato montato al contrario.
Questo balcone alla rovescia non è un errore architettonico bensì il risultato di una bizzarra vicenda. Il proprietario del palazzo voleva assolutamente abbellirlo con un balcone e fece pressione all’architetto per la presentazione della domanda agli uffici preposti.
Tutto regolare se non fosse che, nel 1530, Alessandro de’ Medici emanò un’ordinanza per regolarizzare l’urbanizzazione nelle strette vie di Firenze. Il regolamento vietava la costruzione di balconi e appendici esterne al fine di favorire l’armoniosità delle vie del centro.
La domanda non fu accolta ma l’insistenza dell’architetto arrivò fino a Alessandro de’ Medici il quale, all’ennesima richiesta, rispose con un seccato Sì, al contrario! intendendo evidentemente un deciso no. L’architetto prese alla lettera la risposta e rovesciò ogni elemento costruttivo; il risultato della vicenda fece divertire la burocrazia fiorentina e non venne demolito.
Cercare le repliche del David di Michelangelo
Quella che si vede, tornando davanti a Palazzo Vecchio, non è la statua originale. Ebbene sì, uno dei simboli di Firenze non è che una copia. La statua pesa più di cinquemila chili ed è alta 5,17 metri, come l’originale. La vera statua è custodita all’interno della Galleria dell’Accademia a pochi passi dalla piazza del Duomo.
Una delle particolarità della scultura è che il David non è ritratto da adolescente dopo aver decapitato Golia, ma nel momento precedente al confronto. La scultura esprime l’energia del momento attraverso gli occhi e la tensione del corpo, un giovane David pronto a colpire con una pietra e una fionda.
La collocazione della statua non è sempre stata quella che noi oggi vediamo. Il David ha un lungo avvicendarsi di soluzioni. Inizialmente era stata prevista la collocazione sopra ad uno dei contrafforti del Duomo di Firenze, ma la statua era troppo bella e maestosa per essere collocata così in alto. Venne dunque istituita una commissione e, fra le diverse ipotesi, vi furono la collocazione sotto la Loggia della Signoria, al centro del cortile di Palazzo Vecchio, nei pressi del Duomo o a lato della porta principale di Palazzo Vecchio.

Nel 1504 venne quindi deciso di collocarla all’ingresso di Palazzo Vecchio come simbolo della forza e dell’indipendenza dei fiorentini. Rimase lì fino al 1873 quando venne trasportata nella Galleria dell’Accademia per un restauro, ma venne esposta al pubblico solo dieci anni dopo. La collocazione nel museo ne previene il deterioramento ed è lì che ancor oggi si trova. Nel 1910 venne creata l’attuale copia e posta in Piazza della Signoria. Nel 2008 il Comune di Firenze propose un trasferimento della statua presso la Stazione Leopolda con la finalità di far fluire i turisti anche al di fuori del centro cittadino; fortunatamente la proposta non ebbe seguito.
Non tutti sanno che oltre alla copia in Piazza della Signoria, un’altra copia è collocata al centro del Piazzale Michelangelo, uno dei punti panoramici della città. La statua è in bronzo ed è stata realizzata grazie ad un calco in gesso dell’originale David, eseguito nel 1846. Ogni persona può quindi ammirare il capolavoro del Rinascimento a seconda di dove si trovi, in centro o poco lontano.
Cercare il volto pietrificato della Berta
Siamo tornate al punto di partenza, piazza del Duomo. Poco distante, si trova la Chiesa di Santa Maria Maggiore. Qui abbiamo guardato meglio le mura e abbiamo trovato un volto pietrificato incastonato tra i mattoni. Per vederla vi consigliamo di mettervi al lato opposto della strada e alzare lo sguardo: con un po’ di attenzione vedrete quella che per i fiorentini è la signora Berta.
Anche in questo caso non mancano leggende e tradizioni popolari. Bisogna andare indietro nel tempo, nel Trecento, e attingere le informazioni dalla Maledizione di Cecco d’Ascoli.
Francesco Stabili di Simeone, detto Cecco d’Ascoli, era un filosofo e medico che, a causa di una condanna per eresia, fu condotto lungo l’attuale via de’ Carretani per scontare la sua condanna, il rogo.
Durante il tragitto Cecco, arso dalla sete, chiedette ai passanti aiuto; la signora Berta, che stava seguendo la processione dall’alto di una finestra, ammonì i passanti. Ella credette che, essendo Cecco un abile alchimista, avrebbe trasformato l’acqua e si sarebbe salvato dal rogo. Quest’ultimo, irritato dalle accuse della donna, lanciò una maledizione: la donna non avrebbe più tolto la testa da dove si trovava in quel momento e così è stato.
Per dovere di cronaca: alcune versioni indicano che non fu una donna a gridare dalla finestra, bensì un prete.
Un’altra versione narra che la statua rappresenti una fruttivendola. La ragazza donò i propri averi alla chiesa per costruire una campana in modo da avvisare tutti i mercanti all’ora di apertura e chiusura delle porte della città.
Il busto fu inserito nella facciata laterale come gesto di ringraziamento da parte dei cittadini.
Come già immaginerete, preferiamo anche questa volta la prima versione della vicenda.
Cercare tra le vie i cartelli stradali
Durante tutta questa passeggiata non sono mancate le sorprese. Tra i vicoli abbiamo trovato dei cartelli stradali piuttosto particolari. Tutto questo non è frutto di vandalismo o di casuale fortuna, si tratta di opere di street art dell’artista Clet.
Non è la prima volta che scopriamo opere d’arte famose, ci è già successo tra i vicoli di Napoli. Questa volta però la tela dell’artista non sono i muri della città bensì i cartelli stradali. I segnali sono stati modificati grazie a degli adesivi che li rendono tutti molto alternativi e simpatici: il divieto di transito con la stretta di mani, il divieto con un omino alla gogna e tanti altri.
Una giornata passata velocemente ma trascorsa al meglio delle potenzialità, tra curiosità e tradizioni fiorentine. Firenze non smette mai di stupirci con i suoi aneddoti e i suoi iconici simboli, ne conoscete altri di imperdibili?
3 Commenti
Molto interessante questa visita di Firenze cercando cose alternative.
Beh la ricerca sei salumi direi però che è molto facile.
Sono stata a Firenze varie volte, però mai abbastanza da poterla visitare in maniera decente. Prometto che la prossima volta cercherò tutte le cose che hai descritto nel tuo splendido articolo!
Ciao Teresa! Grazie mille e buona passeggiata a Firenze.